In un Cairo spettrale, dall'atmosfera cupa e insolitamente piovosa, una metropoli sovrastata da grattacieli abbandonati e popolati da fantasmi, lungo strade affollate da storpi, prostitute e strani manichini animati, vive Salem, impiegato dell'Organismo Centrale per le Statistiche e la Mobilità Pubblica con il "sacro compito" di collaborare al censimento. Salem, "un vecchio di trent'anni", uno dei discendenti dell'Eremita, capostipite di una stirpe di assassini che popolano la città, vive e rivive i fatti di sangue narrati nell'antico manoscritto ereditato dal suo avo e ne mette in pratica gli insegnamenti perpetrando i propri delitti con la mano destra, "quella che lavora sodo", affinché la sinistra, "liscia, superba e amante del lusso", possa completare la stesura del suo diwan, la raccolta di poesie scritte con il sangue di ogni vittima.
Un affresco della capitale egiziana e dei suoi abitanti dalle inusuali e sorprendenti tinte gotiche.
traduzione dall'arabo di Barbara Benini
“Sei tu a guidare la mano che stringe il tuo pugnale. Sei tu il demonio. Tu hai il controllo totale si di me. La mia mano destra chiede il tuo sangue come sacrificio per non uccidere la sinistra;
la mia mano sinistra chiede il tuo sangue come inchiostro per comporre una poesia sullo shaykh azzurro, dalla chioma fluente: un’ode meravigliosa che andrebbe perduta se. ora, il mio palmo ferito venisse sepolto. Se non portassi a termine il mio compito, diventerei io la vittima e sicuramente il momento della mia resurrezione non è ancora arrivato.
Non dormo più, Leyl, notturno shaykh solitario. Mentre ti abbraccio come un padre, nel buio di queste tombe, mentre affondo la mia arma, la tua arma, nel cuore, forse sto ancora dormendo, forse è solo un sogno, proprio come quando vedi Gaber e ti risvegli senza aver versato una goccia del tuo sangue.
Una vita sdoppiata”.
«Un assassino sociopatico e schizofrenico, una creatura in via d'estinzione nella letteratura araba, ma soprattutto, Imam ha qualcosa da dire su come si viva nel Cairo moderno». Ahmed Khalifa, blogger.
AUTORE
Tareq Imam (Damanhur, Egitto, 1977 )
scrittore, critico e giornalista, è il capo redattore della prestigiosa rivista letteraria egiziana «Al Ibda'». Ha pubblicato cinque raccolte di racconti e altrettanti romanzi, ottenendo importanti riconoscimenti e premi quali il So'ad El Sabah (2004), il Sawiris (2009 e 2012) e nel 2013,
con 'Ayn (Un occhio), ha vinto la III Edizione dell'International Flash Fiction Competition Cesar Egido Serrano Foundation, Museum of Words nella categoria "racconti in lingua araba". Le mani dell'assassino (Hudu' al-qatala, il Cairo) è stato pubblicato in lingua araba nel 2008.
con 'Ayn (Un occhio), ha vinto la III Edizione dell'International Flash Fiction Competition Cesar Egido Serrano Foundation, Museum of Words nella categoria "racconti in lingua araba". Le mani dell'assassino (Hudu' al-qatala, il Cairo) è stato pubblicato in lingua araba nel 2008.
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