Rogerius, figlio del maestro Giovanni, morto in Terrasanta durante la crociata di Federico II sulle tracce di un medicinale prodigioso ricavato dalla muffa di una bacca, è un brillante studente della scuola medica nella Salerno del 1239. Si trova invischiato in una strana vicenda, diventando la vittima delle trame di un incapace magister, Ugo da Marcina, e dell’arcidiacono Vittore, inquisitore apostolico presso la curia vescovile. Nel frattempo, sullo sfondo di una città corrotta e decadente, si muove Arnaldo degli Arsenali, un “parvenu” senza scrupoli che scatena una vera e propria guerra contro Raimondo di Puglia, cavaliere di Federico II e reggente della città, cercando di aizzare la popolazione facendo leva sulla superstizione. Fa da sfondo la lotta tra papa Gregorio IX e Federico II, quest’ultimo indebolito per le guerre che sta combattendo contro i comuni del nord Italia. Hermann Von Salza, gran Maestro dell’ordine dei Teutoni, è l’ultima speranza dell’imperatore di evitare la bolla papale. Ma Von Salza è ammalato ed è costretto a recarsi a Salerno per affidarsi alle cure dei medici della scuola, prima di affrontare il papa. Nonostante gli sia stata tolta ogni speranza, Rogerius decide di scardinare le congetture dei suoi accusatori. Tra gli appunti di studio reduci dalla missione di suo padre, scopre un vecchio quaderno delle ricordanze (per ottenere il farmaco efficace e non velenoso è necessario un regolo con una combinazione numerica), che lo aiuterà a ricomporre il puzzle dei fatti e del mistero che avvolge il miracoloso elisir. Spinto dall’amore per la medicina e per la bella Rebecca, riuscirà laddove altri nemmeno osano tentare.
La Scuola medica Salernitana, la più antica e celebre istituzione medica del mondo occidentale, è stata la manifestazione culturale e scientifica più rilevante dell’intero Medioevo. Nel XIII secolo la Scuola ottenne dall’Imperatore Federico II il privilegio di essere l’unica Facoltà medica del Regno. A Salerno, era importante la ricerca di farmaci basati sulle virtù curative delle erbe. Salerno mantenne, durante il sec. XIII, il primato in quanto a possibilità terapeutiche. Carmine Mari ha saputo fondere la fantasia con fatti realmente accaduti, una struttura ben delineata e un allestimento storico estremamente affidabile, sia che si parli di vita quotidiana sia di arte medica. Il regolo imperfetto è un thriller avvincente nel quale confluiscono diverse qualità stilistiche e narrative, unite a una debita e indispensabile preparazione culturale.
Carmine Mari è nato nel 1965 a Raito. Vive a Salerno, laureato in sociologia e impiegato nella pubblica amministrazione. In passato, ha lavorato per alcuni anni come bibliotecario. Appassionato di sport e allenatore di canoa. Il regolo imperfetto è il suo primo romanzo.
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