in libreria e in ebook da fine maggio
Un’intensa sequenza di 20 frammenti, brevi testi intervallati da fotografie che l’autrice stessa ha scattato a Pechino, racconta la ricerca di fortuna della protagonista femminile, Fenfang, la quale, dal suo villaggio contadino natale va a Pechino desiderosa di lavorare come attrice nell’industria cinematografica e televisiva. Nel frattempo, lavora come inserviente in un cinema di Stato, esce con un ragazzo inadatto a lei e vive di spaghetti istantanei e precarietà. In questo particolare testo, Xiaolu Guo tratteggia con efficacia il desiderio di modernità e il paradosso di un paese complesso come la nuova Cina, in cui la gioventù fatica a trovare una dimensione soddisfacente e a realizzarsi pienamente ma non si arrende mai, affamata com’è di futuro.
«Sono rimasta lì seduta da sola per un po’. Osservavo le lische del pesce sciolte nella pentola. Che giornata strana! Xiaolin mi dava l’impressione di essere l’unica persona al mondo con la quale avevo un’intimità. Eravamo come una famiglia – nelle famiglie ci si ferisce sempre. Ben non era la mia famiglia, Ben viveva per se stesso. Un corpo occidentale. Quando io e Ben dormivamo insieme, lui poteva dimenticarsi completamente dell’amore che gli giaceva accanto nel buio. Avvertivo che non sentiva il bisogno di un supplemento di calore da nessuno. I suoi 37°2 gli bastavano. La sua anima dormiva da sola. Dopo aver fatto l’amore, Ben mi voltava le spalle, rivolgendomi la sua schiena nuda. Anche se i nostri corpi erano separati da soli due o tre centimetri, trovavo quella distanza insopportabile. Mi sentivo abbandonata e certe volte, al buio, mi mancava Xiaolin e non potevo farci niente. Mi mancavano le notti con Xiaolin».
Xiaolu Guo. Nata in un villaggio della Cina meridionale nel 1973, Xiaolu Guo è scrittrice e regista. È autrice di romanzi, poesie e saggi, in cinese e inglese, che sono stati tradotti in diverse lingue. Il suo libro più famoso, Piccolo dizionario cinese-inglese per innamorati, ispirato a Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes, è stato pubblicato in Italia nel 2007 (Rizzoli). Nel 2013 è stata inserita nel “Granta’s Best of Young British Novelists” (con un estratto di La Cina sono io, pubblicato quest’anno dalla Random House), che in passato ha promosso autori del calibro di Martin Amis, Kazuo Ishiguro, Ian McEwan, Zadie Smith. Come regista e sceneggiatrice ha realizzato vari documentari e film, tra cui Once Upon a Time Proletarian, presentato al festival di Venezia, e She, a Chinese, vincitore del Pardo d’Oro al festival di Locarno nel 2009. Vive a Londra dal 2002. Della stessa Autrice, Metropoli d’Asia ha pubblicato La Cina sono io (2014)
«Una boccata d’aria fresca»
The Independent
«Una corrente d’aria pura e tonificante di gioventù universale…
L’ho adorato. Brilla dell’incolpevole, spaventosamente fragile arroganza tipica dei giovani, della certezza assoluta che la morte sia meglio della mezza età» Daily Telegraph
«Un’odissea personale e allo stesso tempo un arguto punto di vista sociale sulla Cina moderna ed esistenziale… Xiaolu Guo è una testimone istintiva, umana, la sua scrittura d’atmosfera è fisica, viva e decisa»
Irish Times
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